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Venerdì 21 Gennaio - 2.18am

  • Immagine del redattore: Into the Night
    Into the Night
  • 21 gen 2022
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 7 feb 2022

Ci sono notti in cui sento il bisogno di mettermi in discussione. Come adesso. Non c’è un motivo. Cinque minuti fa la mia mente era leggera. E ora sto valutando la mia vita.


Sto facendo delle cose che sono davvero giuste o me la sto raccontando da solo?

C’è davvero quel guizzo di creatività, di innovazione? Di freschezza?

O sto diventando ridondante. E magari anche un pò fazioso.


E’ curioso come, quando inizio a dubitare di me, divento sempre estremo. Da cento a zero.

Non riesco ad avere una criticità razionale. Quella che ti porta a rivedere solo alcuni aspetti, senza andare a smuovere anche le fondamenta.


Mi concedo una scusante. A volte lavoriamo investiamo così tanto in un’idea fino al punto di smettere di cercare il confronto. Questa può essere una forma di tutela. Ma l’estremo è auto-alimentare un circolo vizioso di narcisismo. Per questo motivo, quando ogni tanto ci fermiamo a riflettere, ci accorgiamo che manca il punto di vista esterno. La critica. Nel bene e soprattutto nel male.


Ed ecco il trigger che ha generato la sensazione di questo momento. Ci sono arrivato da solo mentre scrivevo.


Mi manca il confronto. Dovrò cercarlo e includerlo nel processo. Forse questo mi aiuterà ad essere più indulgente con me stesso.

Sebbene tenda ad essere avverso e spaventato dal parere esterno, dovrei considerare che il giudice più severo con me stesso rimango sempre io.






 
 
 

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